





RICERCHE IN EVIDENZA
CONSUMO DI COSTA IN ITALIA
Studio di Legambiente
A partire dal 2012, Legambiente ha promosso una analisi della situazione dei paesaggi costieri delle diverse regioni italiane. L’obiettivo era di analizzare le trasformazioni avvenute e i caratteri dei processi, di approfondire i fenomeni in corso e la situazione delle regole di salvaguardia, elaborando immagini e cartografie. Attraverso un attento studio delle fotografie satellitari si è dapprima ricostruita una analisi numerica dei fenomeni e poi incrociato i risultati con l’esperienza e le conoscenze raccolte da Legambiente in oltre trenta anni di monitoraggi dello stato di salute dei mari italiani con Goletta Verde, e con quella di circoli territoriali e sindaci, integrandola con racconti fotografici.
La chiave che abbiamo scelto per rappresentare la situazione delle coste è quella del paesaggio, ossia dei connotati che oggi emergono nei territori alle spalle della linea di costa. L’obiettivo era infatti di capire se ancora prevalgono caratteri di naturalità o agricoli e i caratteri delle trasformazioni infrastrutturali, urbane e portuali avvenute in questi anni. Capire la dimensione e il peso che i processi di urbanizzazione sono andati assumendo nei diversi territori è un passaggio ineludibile per comprenderne le spinte ma anche per immaginarne il futuro.

EROSIONE COSTIERA
Studio di CoReMaspiagge

Cosa è successo al
paesaggio costiero italiano?
Sono davvero impressionanti le immagine delle trasformazioni di molte spiagge italiane, sia per l'effetto dei cambiamenti climatici con l'innalzamento del livello delle acque, l'alternanza sempre più frequente delle maree, venti e piogge, sia per le azioni di manipolazione antropica per abusi o per inadeguatezza delle tecniche e delle tecnologie utilizzate per mitigare i fenomeni.
In questo dossier i dati più aggiornati a disposizione, e foto inquietanti di quello che stiamo perdendo.
COSTE 2100
Studio di Legambiente
L'Osservatorio Paesaggi Costieri Italiani ha avviato un lavoro di approfondimento del fenomeno di innalzamento del livello dei mari, per comprendere meglio cosa accadrà alle nostre coste, individuando territori e patrimoni a rischio, e per poter tracciare linee di indirizzo utili all’adattamento. Lo studio, realizzato dagli architetti Michele Manigrasso e Marilina Listorti, ha misurato gli effetti del fenomeno, per categoria di suoli, concentrandosi su 4 aree campione, tra le più vulnerabili: Cagliari, Oristano, Taranto e il Nord Adriatico. In queste aree, rischiano di scomparire, rispettivamente, 61,5 kmq, 124,5 kmq, 4,2 kmq e 5.451 kmq.
Questo studio mira a individuare il patrimonio a rischio, misurando e classificando, per categoria di suolo, i territori che in base agli scenari potrebbero essere allagati.
Il bagaglio di dati che questo studio ci consegna è utile per individuare azioni di messa in sicurezza delle aree a rischio e, allo stesso tempo, per individuare quei territori di cui - per la loro permeabilità e condizione di naturalità - si potrà ragionevolmente accettare l'allagamento.

Aree costiere a rischio allagamento
(in giallo gli approfondimenti)


Gli approfondimenti dell'Osservatorio

LIBRERIA

SI PARLA DI NOI
- AGENZIA ANSA: Mediterraneo, nasce l'Osservatorio Paesaggi Costieri Italiani promosso da Legambiente con Università e centri di ricerca
- MONDO BALNEARE: Erosione costiera, l’allarme di Legambiente: “Metà delle coste italiane sotto minaccia”
- SARDINIAPOST: Spiagge italiane divorate dal cemento. "Coste sarde salve ma il rischio è alto"
- EROSIONE DELLE COSTE:
Il comunicato di Legambiente
- LA REPUBBLICA: Il 50% delle coste sabbiose italiane colpite da erosione
- IL FATTO QUOTIDIANO: “Addio al 50% delle nostre coste sabbiose. In Italia erosi 1750 chilometri di litorale in 50 anni”

Servizio del TG5, 22 luglio 2020, ore 13.00
ALTRE NOTIZIE
Dalle pagine de "Il Manifesto", le parole del professore Enzo Pranzini per commentare l'erosione delle coste italiane.
Una via strategica di intervento per la salvaguardia e lo sviluppo è possibile.
Si apre ora, a partire dalla pubblicazione del Piano sul sito istituzionale del Comune, la fase delle osservazioni, della durata di 30 giorni.
L'amministrazione leccese continua a lavorare secondo una visione fortemente strategica delle sue coste. Approvata una delibera di indirizzo che propone una proroga tecnica di tre anni delle concessioni.